La Varzese: patrimonio di interesse zootecnico e di biodiversità di inestimabile valore per il futuro della zootecnia lombarda.
La razza Varzese è l’unica razza bovina autoctona originaria della Lombardia e, in particolare, delle zone appenniniche al confine tra le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e Piemonte. Per questo motivo la Varzese rappresenta un patrimonio di biodiversità di inestimabile valore per il Territorio Lombardo.
Storicamente molto diffusa, con circa 40.000 capi presenti sul territorio fino agli anni ’60, in seguito all’avvento della zootecnia moderna, la razza varzese è stata soppiantata da razze cosmopolite ad alta produttività, quali la Frisona.
L’affermazione di razze cosmopolite a scapito di razze meno specializzate e più rustiche ha determinato la riduzione di queste popolazioni nel territorio lombardo, arrivando fino al rischio di estinzione.
La razza Varzese è arrivata a contare solamente 39 capi nel 2001 e, sebbene grazie a programmi di salvaguardia della biodiversità si è assistito ad una graduale ripresa, il rischio di estinzione non è tuttora scongiurato.
Nonostante il trend in aumento, la popolazione attuale di circa 800 capi è infatti ben lontana dai 4800 capi individuati dal rapporto FAO come soglia minima necessaria per scongiurare il rischio di estinzione.
Popolazione di bovini di razza Varzese registrati nel periodo 1998-2021
La razza Varzese è considerata una razza a triplice attitudine: carne, latte e lavoro. È piccola, ma forte, adatta al tiro e molto resistente a situazioni climatiche avverse. In passato era molto utilizzata nelle risaie data la sua resistenza verso infiammazioni alle caviglie.
Tuttavia, proprio l’assenza di attitudine definita, insieme alla ridotta produttività e alla mancanza di un prodotto tipico che ne valorizzi le produzioni (solo recentemente è stato proposto un presidio Slow Food per la valorizzazione dei suoi prodotti), rendono la razza Varzese particolarmente vulnerabile proprio perché poco attraente dal punto di vista zootecnico.
Va però considerato che alcune caratteristiche di questa razza, prima tra tutte la sua rusticità, potrebbero essere vantaggiose in condizioni ambientali che non consentono l’allevamento intensivo e soprattutto nell’ottica di pratiche di agricoltura sostenibile.
Inoltre, la salvaguardia di risorse zootecniche in grado di sfruttare il pascolo in maniera più efficiente potrebbe risultare vincente in vista dei cambiamenti climatici e della riduzione della disponibilità di risorse idriche previste per i prossimi decenni Altre caratteristiche interessanti della razza Varzese sono l’alto tasso di fertilità e la longevità.
Questi caratteri sono stati a lungo ignorati dalla selezione per l’allevamento intensivo, e solo recentemente sono stati inclusi negli indici di selezione delle razze ad alta diffusione. La razza Varzese costituisce quindi una risorsa genetica naturale alla quale attingere anche per incroci più fertili e longevi.
Infine, la composizione del latte di Varzese, con particolare riferimento al maggiore contenuto in acidi grassi mono-insaturi e poli-insaturi a basso indice di aterogenicità, potrebbe risultare interessante al fine della promozione di un mercato di prodotti lattiero-caseari tipici.
Il progetto INNOVA ha quindi messo a fuoco la necessità di salvaguardare le risorse genetiche della razza bovina Varzese quale patrimonio zootecnico d’interesse per il futuro della zootecnia lombarda.